RICOMINCARE

lunedì 1 giugno 2009

"Domani è già qui"!

Citando un granello della canzone di cui i nostri cantanti italiani ci hanno voluto deliziare, voglio aprire il primo mio post di questo blog. Credo che la scelta sia del tutto azzeccata per quella che vuole essere la finalità del mio scrivere : parlare,pensare,chiarirci,discutere. Non avrei mai voluto aprire riferendomi al terremoto del 6 aprile...parole ripetute e ripetute senza dargli mai fine. Ma da abruzzese quale sono non posso non concentrarmi un secondo su questo argomento, ma da un punto di vista totalmente diverso. Non cronachistico. Di terremoti ne abbiamo tutti abbastanza, uno è stato anche troppo per chi come me ha avuto il dispiacere di vivere il primo. Sperando sia l'unico. Tutti ne discutono talmente tanto che non ha fatto altro che diventare per noi altro motivo di litigio, per gli altri altro (scusate il gioco di parole) motivo di oblio. "Non vogliamo essere dimenticati" hanno subito detto gli aquilani lo stesso giorno della strage. Perchè perdere la propria casa e la propria vita è stata una strage. Perdere le sostanze necessarie alla vita non può certo dare l'ottimismo per continuare e sperare di viverne una migliore. Proprio per questo motivo e questa nuova coscienza che tutti noi abruzzesi abbiamo chiesto che almeno per questa volta il governo ci possa sostenere in qualche assurdo modo. Almeno questa volta. Che non stia sempre lì, aguzzando lo sguardo verso di noi senza proferire parola. Non vogliamo una parola di conforto, non vogliamo una mano, vogliamo un urlo!Vogliamo che qualcuno si alzi per aiutarci. Si sono stati tutti molto disponibili, tutti molto solidali per quanto è stato possibile e per quanto ciò abbia potuto giovare al buon nome. Qualcuno una volta mi disse che la vera solidarietà è anonima. Così è stato per molti, non voglio assolutamente attaccare tutti quelli che hanno fatto davvero tanto, e li ringrazio. Mi piacerebbe solo sapere quanto è stato fatto perchè il cuore lo richiedeva e quanto per senso di dovere. Forse è stato fatto per entrambi. Fatto sta che fuori dall'abruzzo tutto è tornato come prima. E' rimasto un ricordo nella maggior parte delle menti.
In fondo è umano, il ritmo frenetico a cui siamo abituati porta a questo. Basterebbe fermarsi un secondo solo, prendere la forza per andare contro corrente. Forse le mie parole sono tutte inutili, forse denuncio i ripetitivi e io ho lo scettro che loro stessi mi hanno donato per la mia ripetività.
Non voglio e non volevo iniziare con nulla di negativo, anzi. Il mio resta un messaggio che possa dare un briciolo di speranza perchè ricominciare non sarà facile. Inutile nasconderci dietro un filo d'erba. Sappiamo tutti che sarà molto complicato ma si può fare, si può ripartire.
L'altro giorno leggendo il giornale, ho trovato un articolo interessante sugli animali di cui non ricordo l'autore. Ciò che importa però è che si è fatta una scoperta che (ahimè) ci può essere molto utile : pare che gli animali siano molto capaci di empatia, il che dà loro la possibilità di adattarsi agli ambienti e agli altri animali che sono loro vicino. L'empatia per chi non lo sapesse è la capacità di mettersi nei panni dell'altro, di sentire cosa sente l'altro. Subito mi è venuto in mente che questa potrebbe essere il primo motivo per cui proviamo tanto rancore verso gli altri, perchè non proviamo dolore se di fronte a noi qualcuno lo prova. Forse stiamo sbagliando, gli animali si stanno evolvendo e noi restiamo sempre fissi sui nostri passi?Oppure sono nati evoluti, e noi retrogradi, comunque la celebre considerazione "più conosco gli uomini e più amo le bestie" mi sembra del tutto appropriata. Non solo si dovrebbe applicare al terremoto ma in generale. Continuo a ringraziare tutti quelli che per l'abruzzo hanno fatto tanto, forse molto più di quello che avrebbero potuto e che spettava a qualcuno che sta sopra di noi e sotto Dio. Il mondo però viaggia in questa direzione. Se non siamo tutti insieme a spostare il timone, la nave non cambierà rotta.
Silvia Del Sole

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